- Barca a vela
- 2023
- 15 m
Hanse 460
Castiglioncello, Toscana
- 10 posti letto
- 3+1 cabine
- 2 WC
La vita a bordo comporta un’esposizione solare senza precedenti per la nostra pelle alla quale anche i più sfegatati seguaci della tintarella potrebbero non essere pronti.
In barca siamo sottoposti all’azione del sole per tutto il giorno e il suo effetto è potenziato dal riverbero della luce solare sulla superficie del mare che, soprattutto se calmo, ce ne restituisce gran parte.
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Proteggere la pelle in barca richiede un approccio consapevole e proattivo da parte nostra: come abbiamo detto si tratta di un'esposizione al sole costante, intensa e massimizzata dal riverbero: una condizione influenzata anche dall’effetto del vento. Infatti la piacevole brezzolina è sì rinfrescante, ma ci permette di accorgerci solo dopo degli effetti della prolungata esposizione, contribuendo al contempo a seccare la pelle, per questo è importante intervenire nel modo giusto e soprattutto per tempo.
Per il comfort di tutto l’equipaggio le barche sono provviste di un ampio tendalino ombreggiante sul pozzetto chiamato anche bimini che crea una zona d’ombra di 4-6 metri quadri sopra il posto dove trascorriamo la maggior parte del tempo nel corso di una giornata in barca a vela. A prua del pozzetto la cappottina chiamata anche sprayhood completa l'opera di protezione del tendalino.
Questo è senza dubbio un ottimo aiuto ma, anche se non siamo esattamente sotto il sole, l'esposizione può essere indiretta: per questo, per il nostro comfort e sicurezza, è importante proteggere noi stessi con opportune protezioni solari, ma innanzitutto ridurre la quantità di radiazione solare che colpisce la nostra pelle riducendo le parti di pelle esposte al sole.
A questo scopo sono perfette camicie leggere, ampie e fresche, magari di lino con una trama rada e colori chiari, cappelli di paglia, parei, foulard leggeri per proteggere dal sole il collo, le spalle e il décolleté.
Personalmente uso una maglia di lycra aderente a maniche lunghe e con un po’ di collo, bianca con un filtro SPF 50+ per la navigazione e una camicia fresca con le maniche a ¾ per la rada accompagnati da un cappello.
Una volta che ci siamo coperti e ombreggiati, per quanto riguarda la protezione dal sole l’ultima frontiera è costituita dalla nostra pelle. Protezione SPF 50+ (adatta al nostro fototipo, comunque mai inferiore a SPF 30+) impermeabile, considerando i tanti bagni, riapplicata spesso.
Ricordiamoci di bere con regolarità perché il vento secca la pelle e al contempo non ci fa percepire esattamente il caldo.
Ricordiamoci di proteggere non solo la pelle, ma anche le labbra con burro di cacao, oppure per una protezione totale crema all’ossido di zinco, come gli alpinisti, da utilizzarsi eventualmente anche sul naso.
La vista dalla nostra barca sarà memorabile: per godercela al meglio non dimentichiamo di proteggere anche gli occhi, con occhiali da sole ampi e ben protettivi meglio se avvolgenti in modo da limitare la luce che entra dai lati.
Come per il corpo, è importante ridurre preventivamente il più possibile la quantità di luce che investe il viso e gli occhi utilizzando un cappello con visiera.
È importante che le lenti degli occhiali da sole siano scure e di qualità certificata, di categoria 3, la maggiormente protettiva che consente ugualmente la guida.
Qualche suggerimento: per il tipo di luce che ci troveremo a fronteggiare in barca può essere di grande vantaggio se gli occhiali siano dotati di lenti con una finitura a specchio, per respingere quanta più luce possibile evitando che vada a investire la lente, e polarizzate in modo da eliminare i riflessi provenienti dalla superficie del mare e permettere una visione più nitida.
Quindi: crema solare protezione SPF 50+ e doposole in abbondanza, recenti, a portata di mano e a disposizione di tutti in pozzetto.
Prestiamo particolare attenzione ai bambini ricordandoci i tre livelli di intervento:
Quello che ci siamo detti per la protezione solare vale a maggior ragione d’inverno, quando il freddo ci inganna non facendocene sentire subito il bisogno.
Il riverbero del mare moltiplica la quantità di luce che riceviamo a parità di irraggiamento solare rispetto a quella che riceveremmo, ad esempio, su un prato.
Anche una variazione della latitudine influenza l’intensità della radiazione solare: avvicinandosi all’equatore aumenta, per questo quando andiamo ai tropici, a maggior ragione se alle nostre latitudini è inverno, dobbiamo proteggerci ancora di più in un modo a cui forse non siamo abituati.
Se abbiamo dei nei in alcuni casi sarebbe saggio proteggerli con un piccolo cerotto.
In alcune zone del mondo caratterizzate dalla presenza di barriera corallina, si sta diffondendo il divieto di usare prodotti solari al fine di preservarla, proprio in queste aree varranno ancora di più i consigli relativi alla creazione di zone di ombra a bordo e al ridurre il più possibile la porzione di pelle costantemente esposta al sole.
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Questo post è stato scritto da Francesco Gambini.
Francesco ha incontrato la vela in Liguria 20 anni fa. Specialista di flotta in Sailogy, la sua imbarcazione preferita é il Dufour 310 Grand Large.