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Superstizioni Marittime: Antiche Credenze nel Mondo della Navigazione

Esploriamo le Credenze e i Misteri Che Circondano la Vita in Mare

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In tutto il mondo, le superstizioni sono sempre state un elemento intrinseco delle tradizioni popolari. Molte abitudini, soprattutto in epoche passate, erano fortemente influenzate dalla paura dell'ignoto e dalla fede nella magia e nella fortuna.

Il mondo della navigazione non faceva eccezione, in quanto le superstizioni rivestivano un ruolo di primaria importanza nella vita quotidiana di coloro che affrontavano le costanti sfide del mare. In occasione della festività più inquietante dell'anno, desideriamo condividere una selezione delle superstizioni marinare più affascinanti e misteriose da ogni angolo del pianeta. Anche se queste credenze possono apparire strane nell'attuale contesto, siamo certi che molte di esse continuano a influenzare il pensiero dei marinai moderni.

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1. Tatuaggi

I simboli tatuate sulla pelle dei marinai hanno da sempre portato con sé significati peculiari, principalmente connessi alla sfera della fortuna e della protezione.

Ad esempio, coloro che scelsero di tatuarsi l'immagine di un porco o di un gallo, spesso posizionata sui loro piedi, lo fecero con la speranza di sfuggire a un naufragio: questi animali, infatti, trovavano rifugio all'interno di gabbie di legno che tendevano a galleggiare in acqua, rendendoli spesso gli unici sopravvissuti in caso di disastro in mare. Da questa premessa, derivava la convinzione che, tatuate sulla propria pelle, queste immagini potessero conferire agli stessi poteri salvifici.

Altri simboli, quali la bussola e la rosa dei venti, si credeva fossero in grado di guidare i marinai nel ritrovare sempre la via verso casa, mentre l'ancora simboleggiava una sorta di scudo contro possibili cadute in mare durante le loro avventure.

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2. Giorni della settimana

In molte culture, l'idea che il venerdì sia un giorno sfortunato è un tratto comune. Questa convinzione era altrettanto radicata tra i marinai, che reputavano l'idea di salpare di venerdì un presagio di sventura sia per loro che per la fortuna del viaggio.

Questa superstizione era motivata dal fatto che il venerdì fosse associato alla morte di Gesù. In modo simile, il giovedì, il cui nome deriva dal dio delle tempeste, era anch'esso considerato un giorno poco favorevole per iniziare una traversata. Al contrario, si credeva fermamente che la domenica fosse il giorno più propizio per prendere il mare.

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3. Donne

Questa superstizione è senza dubbio la più diffusa tra tutte: le presenze femminili a bordo venivano spesso considerate portatrici di sventure, poiché la loro affascinante bellezza distraeva l'equipaggio dai compiti, suscitando l'ira del mare che si sentiva trascurato.

Curiosamente, al contrario, la presenza di una donna nuda a bordo era vista come un segno di buon auspicio, poiché si credeva che avesse il potere di "placare le acque turbolente". Questa credenza si rifletteva nell'arte dei poleni, dove spesso venivano raffigurate figure femminili con il seno scoperto.

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4. Fischiare

A bordo di una nave era assultamente vietato fischiare, poiché l'azione avrebbe agitato i venti e, quindi, reso il mare minaccioso. Mai istigare il vento! 

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5. Alba rossa 

Un antico adagio marinaio recita: "Ciel senza nubi, pallide stelle, al marinaio dicon procelle. Cielo rosso di mattina, brutto tempo s'avvicina." In questo contesto, le albe rosse erano considerate precursori di intemperie imminenti.

Da un punto di vista scientifico, questa credenza non era del tutto infondata. Il detto aveva validità soprattutto se ci si attendeva un temporale proveniente da ovest, tipico delle aree di media latitudine in cui i venti soffiano da ovest a est. In questi casi, il cielo rosso all'alba indicava che i primi raggi del sole illuminavano le nuvole cariche di pioggia, suggerendo la probabilità di una tempesta in avvicinamento.

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6. Il nome della barca

In tempi passati, si credeva che una barca o una nave, una volta battezzata con un nome, sviluppasse una sorta di anima propria. Il cambiare il nome di un'imbarcazione senza condurre una cerimonia di "de-naming," considerata tale ancora oggi, era ritenuto di cattivo auspicio.

Questa cerimonia prevedeva la scrittura del nome dell'imbarcazione su un pezzo di carta, il suo inserimento in un cofanetto di legno e la successiva incenerizione dell'intero contenuto. Infine, le ceneri dovevano essere disperse in mare.

Solo dopo aver completato questa rituale procedura, era possibile cambiare il nome dell'imbarcazione senza temere la sfortuna. A meno che il mare non avesse in serbo altri piani...

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7. Banane

Concludiamo la nostra rassegna di superstizioni marinare con quella che può essere considerata la più straordinaria di tutte: il tabù delle banane. Questo frutto era considerato così nefasto da poter causare il naufragio di una nave, pertanto, portarlo a bordo era assolutamente proibito.

L'origine di questa superstizione risale probabilmente al XVIII secolo, quando ebbero inizio i primi viaggi commerciali con merci esotiche provenienti dalle colonie. Moltissime delle navi che si dispersero o affondarono in queste rotte trasportavano carichi di banane, alimentando l'associazione negativa tra questo frutto e la sfortuna tra i marinai. Sebbene le circostanze fossero probabilmente coincidenze, esistono diverse teorie che cercano di spiegare l'origine di questa superstizione.

Una teoria suggerisce che le banane stivate per diverse settimane potessero produrre gas di fermentazione tossici, i quali avrebbero inspiegabilmente causato la morte di alcuni membri dell'equipaggio. Un'altra teoria sostiene che i grappoli di banane potessero nascondere ragni velenosi che, con i loro morsi letali, avrebbero portato alla scomparsa di alcuni marinai.

 

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Nonostante possano apparire stravaganti e forse persino buffe ai nostri occhi, in epoche passate, queste superstizioni rappresentavano credenze di estrema importanza per coloro che le abbracciavano, fungendo da concreti baluardi contro una serie di paure complesse.

L'ignoto ha il potere di insinuarsi profondamente nella psiche umana, e, in effetti, non avremo mai modo di stabilire se queste credenze superstiziose abbiano avuto fondamento in eventi realmente accaduti.

Durante le tue traversate in mare, hai mai osservato o rispettato superstizioni particolari?

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