- Barca a vela
- 2023
- 15 m
Hanse 460
Castiglioncello, Toscana
- 10 posti letto
- 3+1 cabine
- 2 WC
Il progetto LifeDELFI si pone l'obiettivo di ridurre le interazioni delle attività di pesca professionale con i delfini, in particolare con il Tursiope (Tursiops truncatus) e raggiungere il duplice obiettivo di salvaguardare questi mammiferi a rischio e limitare le perdite economiche dei pescatori. Il progetto si sviluppa su diverse coste italiane e croate e prevede la sperimentazione di soluzioni innovative come dissuasori acustici e visivi per evitare le catture accidentali dei delfini, la creazione di squadre di primo soccorso per gli esemplari feriti accidentalmente e attività di sensibilizzazione e formazione per cittadini e pescatori. In questo articolo abbiamo intervistato Raffaele che collabora con Legambiente da un paio di anni.
"Ciao, sono Raffaele Cava e collaboro con Legambiente, in particolare mi occupo della comunicazione a 360 gradi dei progetti. Si tratta di progetti legati a temi come salvaguardia della biodiversità, cambiamento climatico, recupero di specie in estinzione ecc. Uno di questi è LifeDELFI, coordinato da Cnr-Irbim e cofinanziato dalla Commissione europea attraverso il programma LIFE. L’obiettivo principale è mitigare le interazioni in mare tra delfini e pesca professionale nelle aree dell’’Adriatico, mar Tirreno, Sicilia e Sardegna.
LifeDELFI è attivo da poco più di un anno e nonostante le difficoltà legate alla pandemia il partenariato è riuscito a portare avanti le azioni previste. Il partenariato, oltre a Cnr e Legambiente, è formato da quattro Aree marine protette, due università (Padova e Siena), una ong croata Blue World Institute, e l’associazione siciliana Filicudi Wildlife Conservation. Questo primo anno è servito a mettere in campo le azioni preparatorie: monitoraggio dei mari delle aree pilota, ascoltare pescatori, avviare la distribuzione e il test dei pinger. Questi, i dissuasori acustici, sono alla base del progetto: i DiD si montano sulle reti da pesca e si attiva solo in caso di rilevamento della presenza dei delfini per poi allontanarli con un bip.
Come detto questa è ancora una fase iniziale di LifeDELFI, ma a livello europeo grazie al nostro partnert BWI siamo già stati in grado di stabilire un contatto con un grande numero di pescatori disponibili a testare i pinger e le attrezzature a basso impatto ambientale.
Credo che la sensibilità verso temi come la biodiversità, cambiamento climatico e in generale verso la cura della natura e del nostro pianeta siano sempre più sentiti, soprattutto dai giovani. Ne è la dimostrazione del grande rilievo del movimento Friday for Future.
In questa fase ogni partner ha intervistato decine di pescatore della propria area di competenza cercando di capire quanto influisca sulla propria attività il fenomeno delle interazioni pesca-delfiini e, quindi, le catture accidentali (by catch). La maggioranza ha specificato di dover fare i conti con danni economici di piccole o grande entità a seguito delle interazioni con i delfini e quindi sarebbe molto contenta a collaborare con LifeDELFI per mitigare questo fenomeno.
LifeDELFI ha in programma il lancio di una App dedicata alle segnalazioni di delfini avvistati in mare, Il turista, o il pescatore, potrà segnalare l’avvistamento di un delfino in mare, lanciare un sos in caso di cetacei in difficoltà e quindi attivare la macchina dei soccorsi. Infatti altra prerogativa di LifeDELFI è la formazione dei rescue team, delle squadre di volontari formati e in grado di intervenire in caso di emergenze. I turisti verranno coinvolti in attività di sensibilizzazione e informazione, e il progetto ha in programma anche lo svolgimento di attività economiche alternative per i pescatore come il dolphin watching."
Vuoi partecipare al progetto o sei interessato a saperne di più su come puoi contribuire? Visita la pagina LifeDELFI di Legambiente
Il progetto LifeDELFI si svilupperà lungo le coste del mar Tirreno, della Sicilia, della Sardegna e del mar Adriatico, incluse alcune aree in Croazia, Il progetto europeo è coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR- Irbim), insieme ai partner Legambiente, Filicudi Wildlife Conservation, le Università di Padova e Siena, l’istituto di ricerca croato Blue World Institute e quattro aree marine protette (Punta Campanella; Isole Egadi, Tavolara Punta Coda Cavallo, Torre del Cerrano).